nel Circolo Legambiente "Valle Tacina" di Petilia Policastro
La nostra storia
Legambiente, nata nel 1980, è un’associazione apartitica, aperta ai cittadini di tutte le convinzioni politiche, religiose, morali, opera a favore di una società basata su un equilibrato rapporto uomo – natura, per un modello di sviluppo fondato sull’uso appropriato delle risorse naturali e umane
Legambiente Petilia
Il Circolo Legambiente di Petilia Policastro, affiliato dal 1980 alla Legambiente, è una ONLUS - organizzazione non lucrativa di utilità sociale -, iscritta al Registro Regionale del Volontariato.
Il Circolo organizza le iniziative promosse dalla Legambiente, partner, a diverse iniziative, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro e il locale Liceo Scientifico.
un incontro pubblico dove è stato presentato il documento: “Una città diversa è possibile, per un futuro di sostenibilità ambientale, sociale e culturale”
Volontari per Natura è un progetto nazionale che punta a promuovere il volontariato e a sviluppare la pratica della cittadinanza attiva, rivolto ai giovani, alle scuole secondarie superiori. Il Liceo Scientifico di Petilia Policastro ha aderito come “Scuola Sostenibile” a Legambiente, al fine di impegnarsi, con le proprie classi, nella promozione di stili di vita sostenibili all'interno della propria comunità e del proprio territorio.
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Legambiente Petilia, dal 1980, costituisce una importante risorsa per la comunità locale, un punto di riferimento per tutti coloro che nelle proprie azioni quotidiane mettono in primo piano la tutela dell'ambiente, cittadino, naturale, come importante "bene comune".
Comunicato Stampa del Circolo Legambiente “Valle Tacina”, 16/01/2022
LA STRADA DEL PETILINO, UN’OPERA IMPORTANTE CON TANTE OMBRE
Il Circolo Legambiente Valle Tacina dà merito a comitati come Diritto
al Mare
e chiede agli amministratori un uso più
attento delle risorse
Il Circolo Legambiente “Valle Tacina”, all’indomani della
inaugurazione della “Strada del Petilino”, vuole prima di tutto dare merito a
tutti coloro, in primis il comitato di “Diritto al Mare”, che per un ventennio
hanno portato avanti il bisogno di rompere l’isolamento dell’Alto marchesato
crotonese e il disagio nel raggiungere la città di Crotone. Il Circolo, però,
vuole anche sottolineare il demerito per una errata risposta tecnico – politica,
ad una giusta esigenza. Un’opera che non risolve assolutamente il problema
dell’isolamento delle aree montane del petilino e del progressivo spopolamento,
già avvertito dalla ex Comunità Montana della Presila Catanzarese che nei primi
anni ’80 proponeva una strada pedemontana, rilanciato, negli ultimi anni, con
il progetto preliminare della nuova S.S. 106, il tratto tra Simeri Crichi
(Catanzaro) e Passovecchio (Crotone). Altra proposta alternativa potrebbe
essere una strada di collegamento con la SS 107, la Crotone – Cosenza.
Le perplessità di Legambiente “Valle Tacina” sul “tracciato
stradale” risalgono sin ai primi anni 2000, quando venne presentato il progetto
di massima, in una delle sale del ristorante la “Favola Antica” di
Petilia Policastro. I tecnici evidenziarono delle possibili
“problematicità” legate alla natura dei terreni attraversati, di
natura argillosa, suscettibili a scivolare. Un territorio che ricade, gran
parte, nel comune di Cutro che è caratterizzato da un’alta incidenza di frane,
alla fine degli anni ’70 un esteso fenomeno franoso interruppe il tracciato
stradale di collegamento alla SS106. Viste le caratteristiche geomeccaniche del
sedime stradale occorre un’attenta valutazione dell’impatto del traffico
pesante sulla nuova arteria. L’aspetto positivo è la presenza di uno
straordinario paesaggio geomorfologico da tutelare e valorizzare, dove far
nascere il “Parco dei Calanchi”, grazie all’azione dell’associazione “I
calanchi del marchesato”.
Nei nostri comunicati stampa, uno degli ultimi del mese di
aprile del 2014, nel denunciare il diffuso dissesto idrogeologico del nostro
territorio, venne sottolineato: ” ….Tra i tanti esempi di sperpero di
denaro pubblico, ricollegabili al cosiddetto dissesto idrogeologico, ricordiamo
solo, per problemi di spazio, la strada del Petilino, conosciuta come la strada
del “Diritto al Mare”, franata per diverse centinaia di metri prima di essere
conclusa. Un tracciato che interessa materiali con caratteristiche fisico-
meccaniche scadenti, depositi limo-sabbiosi, con una importante frazione
argillosa, che poggiano su argille plioceniche. Materiali che, se imbevuti
d’acqua, hanno la “cattiva abitudine” di scivolare con grande facilità. Le
perplessità sul tracciato erano emerse sin da subito, anche alla luce con
quanto era avvenuto nelle altre strade del territorio di Cutro.”
Il completamento della strada è stato un atto dovuto, per i
tanti bisogni delle comunità dell’Alto marchesato crotonese, con un iter
realizzativo travagliato, che ha portato ad allungare i tempi e i costi,
intorno ai 20 milioni di euro.
La lezione che si può trarre dalla vicenda è che le scelte
future siano più attente. L’invito alla
Provincia di Crotone, ai nuovi di amministratori, è quello di avere una visione
più ampia, al di là dei bisogni dei singoli campanili, un uso più attento delle
risorse che si potranno avere per la rete viaria provinciale.
L’Istituto Tecnico “Margherita Hack”, ha aderito alla “Festa dell’Albero”, campagna di Legambiente, una bella iniziativa con il supporto del Circolo Legambiente Valle Tacina, docente referente Luigina Grisi