INDAGINE BEACH LITTER 2021 DI LEGAMBIENTE
LE INIZIATIVE DI SPIAGGE E FONDALI PULITI E I DATI DELL’INDAGINE BEACH LITTER 2021
Il Circolo Legambiente Valle Tacina nel 2021 ha monitorato un tratto della “Spiaggia dei Gigli” in loc. Sovereto di Isola Capo Rizzuto (KR)
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CENSITI 654 RIFIUTI OGNI CENTO METRI DI SPIAGGIA
IL CIRCOLO LEGAMBIENTE VALLE TACINA NEL 2020 HA MONITORATO LA FOCE DEL CROCCHIO E LA FOCE DEL TACINA
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Dai contenitori per bevande e alimenti ai guanti e alle mascherine usa e getta, l’80% dei rifiuti rinvenuti è di plastica. Sul bilancio pesano anche l’incuria dei fumatori, l’abbandono di materiale da costruzione e la cattiva depurazione. La top ten degli oggetti ritrovati in 13 regioni.
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Rifiuti a ogni passo: 654 quelli rinvenuti, in media, ogni cento metri percorsi lungo le spiagge monitorate da Legambiente. È il bilancio tutt’altro che incoraggiante dell’indagine Beach Litter 2020, condotta dai Circoli di Legambiente, realizzata grazie al contributo di E.ON e Novamont e raccontata da Goletta Verde, la campagna estiva dell’associazione ambientalista in difesa del mare e delle coste italiane. Dagli intramontabili mozziconi di sigaretta a contenitori per bevande e alimenti e stoviglie in plastica usa e getta, dal materiale da costruzione ai “nuovi arrivati” come guanti e mascherine, i cumuli di spazzatura trovati sono frutto d’incuria, maleducazione, mancata depurazione, cattiva gestione dei rifiuti sulla terraferma che, attraverso corsi d’acqua e scarichi, arrivano in mare e sui litorali.
43 le spiagge monitorate in 13 regioni italiane per un totale di 28.137 rifiuti censiti in un’area di 189 mila metri quadri: all’opera i volontari di Legambiente, protagonisti della prima attività associativa in presenza organizzata nel post-lockdown. Su circa la metà delle spiagge campionate, la percentuale di plastica eguaglia o supera il 90% del totale dei rifiuti, mentre in una spiaggia su tre sono stati rinvenuti guanti, mascherine e altri oggetti riconducibili all’emergenza sanitaria. Sebbene il numero di rifiuti rilevati sia in lieve calo rispetto allo scorso anno – complice il sostanziale stop di ogni attività durante il lockdown – il Covid-19 rischia di rendere meno efficaci i passi avanti fatti proprio nella riduzione della plastica e dell’usa e getta.
Iniziata nel 2014 sulle spiagge del Mediterraneo, l’indagine Beach Litter di Legambiente rappresenta una delle più grandi esperienze di citizen science a livello internazionale. Il protocollo utilizzato è sviluppato nell’ambito dell’iniziativa Marine Litter Watch dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, cui diverse associazioni comunicano i dati raccolti, con l’obiettivo di creare uno dei più ampi database sui rifiuti spiaggiati costruiti dai volontari a livello europeo.
Nel 2020 sono state monitorate una spiaggia in Basilicata; due spiagge in Calabria; dieci in Campania; due in Emilia-Romagna; due in Friuli Venezia Giulia; tre nel Lazio; una in Liguria; una nelle Marche; cinque in Puglia; otto in Sardegna; quattro in Sicilia; tre in Veneto; una in Umbria (sul lago Trasimeno).
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